A volte attraversava il paese a passi svelti con al braccio il cestino di legno in cui metteva sempre il sacco di iuta che le serviva da cappuccio in caso di pioggia. Io le correvo dietro con tutta la forza delle mie gambette. Se spariva all’angolo di una strada o ...
La prima volta avevo cinque anni. Lui era alto, sottile, rigido: parlava di un bambino piú piccolo di me che un pomeriggio trovava nel suo giardino un’enorme fragola rossa. Credo che il bambino si chiamasse Celestino. Aveva di sicuro gli occhi azzurri. Non era un tipo sveglio, ma lo stupore ...
La mia poesia è come un olio che scivola su pagine di delizia, dove l’universo si smembra in piccoli fiori detti parole. E quella solenne luna, di cui per lo più i poeti cantano, altro non è che una grande lucerna che brucia di questo olio sublime. Sappiate che l’ardore ...
Cari ragazzi, questo libro non è stato scritto per essere pubblicato, ma per lasciare alle mie bambine – qualora io fossi stata arrestata o deportata in Germania – una descrizione della vita che esse, troppo piccole per ricordarla, hanno condiviso con noi, durante i diciotto mesi in cui lotta partigiana ...
Una Gallina disse ar Pappagallo: ― Tu forse parlerai senza rifrette, ma oggiggiorno la bestia che sa mette quattro parole assieme sta a cavallo; t’abbasta d’aprì bocca e daje fiato pe’ mette sottosopra er vicinato. Io, invece, che je caccio un ovo ar giorno e Dio sa co’ che sforzo ...
A cosa pensa un uomo appena si sveglia? Cosa gli recapita la connivenza d’inconscio e realtà? Qual è l’oggetto delle sue prime, confuse meditazioni mentre tenta di recuperare la potestà sul vero? Quali le immagini, i suoni, i bisbigli, i tumulti nella sua testa? Probabilmente riflette su di sé, o ...
Joyce: Bene, cominciamo da Elizabeth, vi va? E vediamo dove andiamo a finire, ok? Tutti qui la conoscono. Anch’io, ovviamente. Ha un grande appartamento a Larkin Court. È quello all’angolo, con i rivestimenti in legno. Inoltre, una volta ho partecipato a un quiz in squadra con Stephen che, per una ...
Del mare non sappiamo nulla. Nulla di nulla, eppure il mare è quasi tutto. All’inizio c’era solo lui, poi ha concesso un po’ di spazio secco e polveroso alla terraferma, e noi subito superbi a dire che il centro del mondo è New York o Pechino, come una volta Babilonia, ...
Il giorno in cui Bruno fu costretto a partire si trovava nel bosco. Era mattina presto. I raggi già scaldavano l’aria e facevano esalare dal terreno e dai muschi il vapore residuale dell’umidità notturna, quando Uto raggiunse il fratello minore in prossimità di un bivio in una faggeta sofferente e ...
Nel tardo pomeriggio di un giorno d’estate del 1946 arrivavo, al timone di una grossa barca a vela, nel porto di Oggebbio sul Lago Maggiore. L‘“inverna”, il vento che nella buona stagione si alza ogni giorno dalla pianura lombarda e risale il lago per tutta la sua lunghezza, mi aveva ...
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