Dal periodo buio, ormai tanti anni fa, Nada si è saputa reinventare o forse ha scoperto la dimensione più consona in cui concretizzare le sue idee. Da cantante pop si è trasformata in cantautrice ispirata ponendo una cura maggiore alle proprie uscite discografiche che hanno assunto un ottimo gusto di “progetto”. Questo “la paura…” colpisce dalle prime note per la scelta dei suoni del gruppo che l’accompagna: batteria basso chitarra e organo molto puliti più qualche sinth probabilmente in presa diretta, che ricordano le grandi band del passato e non solo quelle italiane. Non è però un prodotto nato antico, la direzione bluesy e qualche tocco jazz lo collocano nello spazio-tempo indefinito. E’ chiaramente un prodotto internazionale e tocca proprio alla voce di Nada ricordare che siamo in Italia. Lei dovrebbe avere circa 70 anni ma la sua voce pare quella di una ventenne o almeno non è cambiata da quella di un tempo. Sono proprio le sue acrobazie vocali ed il caratteristico timbro che innalzano la qualità musicale di tutto il progetto.
Voto 8: ben fatto, cantante e gruppo in super-forma firmano un album da ascoltare che però non è perfetto, alcuni brani non mi hanno convinto. Vi dico quelli che mi hanno convinto e molto: “in mezzo al mare” “io ci sono” “oscurità”. Non pensate troppo al voto e correte ad ascoltarvelo tutto.
Fabio Ranghiero
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