Abbiamo scoperto che il mondo non è quello che sembra perché molti dei contenuti della nostra mente vengono prodotti in modo automatico, sotto la soglia della coscienza, e non sono facili da
scovare e tanto meno da esplorare. Si è così rovesciato quello che un famoso filosofo, fisico e matematico di quattro secoli fa, Cartesio, dava per scontato, anzi assolutamente per certo. E cioè che di tutto possiamo dubitare: dell’esistenza del mondo, che potrebbe essere un sogno, della forza dei nostri sentimenti , che potrebbero essere autoinganni, e persino di quello che vediamo, sentiamo, tocchiamo, odoriamo, perché i nostri sensi talvolta ci tradiscono. Ma di una sola cosa, secondo Cartesio, non possiamo dubitare: di essere dotati della capacità di pensare. Ebbene, le ricerche delle scienze cognitive hanno dimostrato che questa capacità è in realtà il prodotto più elusivo, incerto e volatile del nostro cervello. Dell’esistenza della macchina, il cervello, non possiamo dubitare, ma dei modi del suo funzionamento sì che possiamo dubitare, per quanto ci sembri intuitivamente di poterli leggere con facilità con l’occhio della mente, scrutando dentro noi stessi, come pensava il filosofo francese. Ma le cose non stanno così.
(Paolo Legrenzi, “Le cose non sono come sembrano”, Solferino, 2023)
Paolo Legrenzi, veneziano, classe 1942, è uno psicologo riconosciuto a livello mondiale per le sue ricerche e pubblicazioni sulla psicologia cognitiva. In questo saggio, che è drammatico e gustoso nello stesso tempo (a un certo punto, entra in scena pure il dottor Spock, noto vulcaniano, tra i personaggi più famosi di “Star Trek”) fornisce una serie di strumenti per aprirci gli occhi einsieme la mente e riuscire, o quanto meno provare, ad essere meno condizionati dai media e dalle loro strategie.
Fateci caso: siamo tendenzialmente orientati, a livello psicologico, a cadere nella trappola delle brutte notizie o di quelle allarmistiche. Sarà anche un residuo dei nostri sistemi primordiali di sopravvivenza di quando abitavamo le caverne, ma siamo facilmente catturabili da notizie che parlano di perturbazioni violente, scosse di terremoto, morti premature, incidenti vari. Salvo, quando andiamo sul sito che sparava il titolo allarmistico, trovare che il terremoto stava al largo del mar Tirreno, la perturbazione è prevista violenta in zone interne dell’Appennino, la Mietta che è morta non è la cantante ma una sua omonima, e via discorrendo.
Sono tutte manipolazioni, per farci frequentare siti farlocchi che hanno lo scopo di catturare l’attenzione e, grazie alle nostre frequentazioni, aumentare i ricavi pubblicitari. Il lato oscuro della faccenda, però, ci riguarda direttamente, generandoci ansie, condizionandoci nella vita quotidiana.
Ho citato solo un aspetto, ma potremo anche parlare di criminalità, di delitti , di molte altre questioni dove il dato reale è diverso da quello percepito, che è condizionato da abili manipolatori. Un tempo si parlava di “persuasori occulti ” (Vance Packard): sono cambiati gli strumenti , sono anche diventati più raffinati , ma il risultato è sempre quello. Condizionare i nostri atteggiamenti , i nostri gusti, farci comprare il detersivo che lava più bianco del bianco (che ci sia un messaggio razzista sottostante?) o farci sguazzare nel pessimismo e nella paura.
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