Che miseria, questa fotografia!
Un colore volgare sfigura
Questa bocca, questi occhi. Burlarsi della vita
Con il colore, allora era consueto.
Ma ho conosciuto colui di cui si preso
In queste reti il volto. Credo di vederlo
Scendere nella barca. Con già
L’obolo in mano, come quando si muore.
Che un vento s’alzi nell’immagine, che la sua pioggia
La stemperi, la cancelli! Che si scoprano
Sotto il colore gli scalini grondanti!
Chi fu? Che avrà sperato? Non odo
Che il suo passo che s’arrischia, nella notte,
Goffamente, verso il basso, senza mano che aiuti.
(“Una fotografia”, di Yves Bonnefoy”, da “L’ora presente”, Mondadori, 2013)
Sono un appassionato di fotografia, ho anche una discreta attrezzatura, ma nessuna delle mie fotografie mi piace n mi convince, in compenso ne ho di bellissime qui, nella memoria. Foto perfette, che non ho scattato, ma che mi sono rimaste impresse. Pertanto, non mi sembra vero poter contare sull’illuminato parere di un grande poeta come Bonnefoy, che sminuisce, abbassa il potere dell’immagine.
La giudica presuntuosa, sfacciata, alla fine la vorrebbe animata, che restituisse almeno un pezzo della vita che ha sottratto. E’ vero, la fotografia ha questo potere, i grandi come Avedon e Cartier Bresson erano straordinari nel catturare, nell’imprigionare nella foto l’anima della persona ritratta. Saggi illustri di Susan Sontag e Roland Barthes hanno toccato le suggestioni che la foto restituisce.
Più scrivo e pi mi accorgo di aver commesso un errore, l’anno scorso, alla fine di gennaio, prima che scoppiasse la pandemia. Potevo almeno tentare di farla, la foto, anche se c’era poca luce, se arrivava già la sera. Dunque, all’ingresso laterale del Quirinale, un corazziere in elmo e divisa, sotto una pioggerellina autunnale pi che invernale, stava immobile davanti all’ingresso dei giardini. Dietro di lui, una lieve foschia assorbiva nel crepuscolo i vialetti, le siepi, gli alberi. Una splendida guardia a guardia del nulla.
Non ho fatto la foto (e il ricordo di una cosa non fatta adesso mi perseguiterà ), ma sono sicuro che uno come Paolo Sorrentino avrebbe potuto farci una scena da film. Da “Grande bellezza”, per intenderci. Altro che fotografia.
Gianluigi Coltri
Play | Cover | Release Label |
Track Title Track Authors |
---|