C’è un’urgenza inesprimibile nel manifestarsi del desiderio di essere madre.
Credo sia l’urgenza che spinge il fiore a schiudere la sua corolla, a sollevare il capo verso il pieno sole,
a sprigionare il suo aroma più intenso. Credo sia l’esperienza più sacra e misteriosa della vita: l’accorgersi di una necessità primordiale che ha in sé la spinta fortissima e carica di emozioni della creazione. È impossibile da indagare a parole oppure è talmente semplice da sfuggire ai nostri ragionamenti? Fatto sta che ne cogliamo la profondità, ci soffermiamo sulla miriade di significati che porta con sé questo evento, per poi naturalmente arrenderci al lato più concreto e umano e così carico di tenerezza: i figli. Essere madre è dunque una scelta o una necessità? Mai come oggi la donna è posta davanti alle proprie responsabilità, alla propria capacità di giudizio e alla valutazione degli aspetti della realtà in cui si trova, vive, cresce e lavora. Molto spesso è questo che determina la possibilità o meno di intraprendere la via della maternità: l’attesa di uno scenario ideale. Da un altro lato, il sogno di essere madre può determinare un cambio di scenario radicale nella vita di bimbo già nato, un’occasione per vivificare una creatura che già esiste ma che necessita del nutrimento basilare, senza il quale nessuna corolla potrebbe schiudersi: l’amore.
Angela Mariotto
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