Là, dove è rimasta incisa nell’aria la scelleratezza divenuta abitudine; dove l’esistenza è stata traviata da perversi disegni del male. Là, dove lo scorrere dei giorni era rigido come una gelata in inverno; dove le donne cullavano nell’anima il pianto della vedovanza. Là, dove un respiro era quasi un miracolo, e le divise soppiantavano la carne; dove i sorrisi sembravano un carosello sepolto nel cuore da troppo tempo. Là, dove è triste andare col pensiero, la memoria grida a gran voce un silenzio che squarcia se stesso. A.
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