Mani che si avvicinano al suo corpo, mani coperte da sottili guanti di plastica azzurri, mani che le sfiorano delicatamente le braccia, facendo su e giù.
«Questo lo sente?» chiede una voce incorporea.
Lei si rende conto di essere in un letto. Che succede?
«Ricorda come si chiama?»
Cerca di mettere a fuoco e riesce a vedere la faccia di un’infermiera con l’uniforme verde.
«Mi chiamo Eve Monroe» dice lentamente, con cautela. La sua voce le sembra confusa e indistinta, le fa male la testa. Allunga una mano per grattarsi la fronte e incontra un bendaggio morbido, che a
quanto pare le avvolge tutto il capo. Di nuovo si chiede: Che succede?
«Ricorda che giorno è?» le domanda ancora l’infermiera.
«Lunedì?» azzarda, non avendone la minima idea.
«Mercoledì. Ricorda che anno è? Ricorda come si chiama il primo ministro?»
«È il 2022» dice «e il primo ministro è…» Si spreme invano le meningi. Il primo ministro. Il primo ministro. «Hugh Grant» risponde finalmente, trionfante, poi si corregge. «No, lui lo è stato molto tempo fa, vero? Ora è una donna. Ma non mi ricordo come si chiama.»
«È Rishi Sunak» le dice l’infermiera, con dolcezza.
Certo. Giusto. Rishi Sunak.
(Sophie Kinsella, “Cosa si prova”, Mondadori, 2024, trad. Stefania Bertola)
Chi non conosce Sophie Kinsella, anche senza aver letto uno dei suoi romanzi? Basta il titolo dell’edizione italiana del suo successo planetario: “I love shopping”. Con tutta la serie di libri dello stesso genere. Ma lei ha pubblicato anche romanzi come Madeleine Wickham, pur senza avere la stessa risonanza. Adesso è uscita con “Cosa si prova”, che è un ti tolo leggermente diverso dall’originale (in inglese, è una domanda, c’è il punto interrogativo finale).
Ma il romanzo è totalmente diverso dai precedenti : Sophie Kinsella diventa Eve Monroe (afferma di sentirsi più libera come scrittura cambiandosi il nome) e si ammala di un grave tumore alla testa, come è realmente avvenuto, nel 2022.
Ho omesso volutamente dalla citazione i primi capitoli, andando al “dopo”, a quando riprende la sua vita dopo l’operazione: problemi di memoria, di deambulazione, di chemioterapia, di radioterapia, di risonanza magnetica, di sale d’attesa… problemi anche di scrittura, per chi della scrittura ha fatto il senso della sua vita. E poi, cinque figli hanno Eve e Henry, come Sophie e suo marito, di diverse età: dai 21 anni del più grande ai 9 della più piccola. C’è una famiglia ammalata, non solo la madre e moglie.
Eppure, l’autrice di romanzi leggeri (abbonata ai lieto fine) riesce a mantenersi ironica ma sincera, ansiosa ma smemorata, anche se bisogna leggere tra le righe e riempire idealmente gli spazi bianchi. Ma “Cosa si prova” è un bellissimo diario di vita e di malattia, raccontato da dentro, con tutto quello che ne consegue. E il lieto fine, ci può essere anche stavolta? Indovinate.
Play | Cover | Release Label |
Track Title Track Authors |
---|