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Angela Mariotto fin da bambina mostra un grande interesse sia per la lettura che per la scrittura. Ricorda: “ero una bambina sensibile e curiosa ed imparai a leggere e a scrivere molto presto, prima delle elementari, insistendo con la mia amichetta e vicina di casa, di qualche anno più grande, affinché mi insegnasse. Mi piaceva tantissimo andare a scuola e studiare e le gratificazioni della mia maestra Flavia non mancavano. Fu proprio lei ad incoraggiarmi non solo a scrivere ma anche a leggere ed interpretare gli scritti di altri autori. Da qui nacque una passione che non mi abbandonò mai. Durante gli anni del liceo scientifico, che si rivelò presto una scelta inadeguata alla mia indole e che frequentai con scarso coinvolgimento, realizzai la mia prima raccolta inedita di poesie dal titolo “Ho in mente”. Finalmente approdata a studi umanistici presso la facoltà di lettere e filosofia dell’università di Verona, dovetti però abbandonare per lavorare ed occuparmi della mia bambina avuta a 20 anni. Fu dopo qualche anno che, accontentandomi di un lavoro part-time, nel tempo libero iniziai ad immergermi, come direbbe Leopardi, in uno “studio matto e disperatissimo”, volto ad approfondire le mie abilità e le mie conoscenze in campo letterario. Parallelamente si sviluppò una grande passione per l’arte, che mi portò a viaggiare spesso e a raggiungere mete particolari che sognavo di visitare da tempo, come la casa di Pablo Neruda in Cile, il Pera Palace di Istanbul dove abitualmente soggiornava Agatha Christie e molti altri luoghi ricchi di fascino e di poesia che ho amato e che porto sempre nel cuore. Non ho mai smesso di scrivere ma non ho mai pubblicato. Da giovane, per far “viaggiare” la mia poesia nel mondo, rilegavo a mie spese piccole raccolte di poesie e mi sedevo all’angolo di ponte dell’Accademia o sui gradini della Scuola Grande di San Rocco durante la biennale di Venezia e le regalavo ai turisti. Sono anni che non dimenticherò mai. La passione per l’arte mi ha portato a frequentare spesso il distretto di Brera e ad incontrare e conoscere il grande Philippe Daverio, che apprezzava molto la mia poesia e che mi invitò a partecipare ad un concorso da lui ideato dove mi classificai terza e venne fatta particolare menzione per l’interpretazione. Ad oggi scrivo ed interpreto le mie poesie, con accompagnamento musicale, nell’ambito di un progetto intitolato “Echi di poesia nella magia di un plettro”. Attualmente il progetto celebra anche i versi della grande poetessa Alda Merini. Le musiche di accompagnamento sono eseguite e composte dal chitarrista acustico Federico Franciosi in arte Ciosi. La mia passione per l’arte e per la scrittura si incontrano inoltre in alcuni articoli che scrivo periodicamente per Radio Music Free, nella rubrica intitolata “In viaggio con Angela: due passi nell’arte”.